Pianista, nato a Celano, allievo di Alexis Weissenberg e Viktor Merzhanov, alla sua formazione furono determinanti gli studî classici e gli incontri con Lucia Passaglia, Adriano Vendramelli, Isaac Stern e il teologo domenicano Innocenzo Colosio. Dotato di un pianismo che Riccardo Muti definì di altissimo valore, il critico Paolo Isotta ne descrisse la visione musicale come “perfetta sintesi tra la scuola russa dei Gilels e Richter e la tradizione tedesca di Claudio Arrau”. Ha tenuto concerti per le maggiori istituzioni e i suoi dischi, tra i quali tre “live” al Teatro alla Scala, al Teatro Colón di Buenos Aires e alle Jewel Box Series di Chicago, sono stati pubblicati dalla EMI. Vincitore del concorso nazionale a cattedre nei conservatorî del 1990, è stato il più giovane ordinario italiano di Musica da Camera e, nel 2010, il primo pianista classico a firmare un contratto di esclusiva con un polo televisivo commerciale nazionale, ideando e conducendo rubriche musicali per Canale Cinque e il TgCom24. Nel 2018, però, un incidente lo costrinse al ritiro dall’attività concertistica. Fu allora Gianni Letta, già sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, a intuirne il talento e avviarlo alla diplomazia culturale. Oggi, ricopre i ruoli di consigliere di amministrazione del Teatro alla Scala, consigliere di amministrazione e membro del comitato artistico della Filarmonica della Scala, presidente del Conservatorio “Casella” de L’Aquila e vicepresidente della Fondazione Orchestra Regionale Toscana di Firenze. Nel 2023 è stato il direttore artistico della 57^ edizione del Premio Paganini di Genova, che con lui ha registrato il più alto numero di iscritti dalla sua fondazione nel 1953 e il più alto numero di concerti-premio a cominciare da quello di debutto al Teatro alla Scala che, per la prima volta nella sua storia, ha messo a disposizione un concerto della sua stagione per il vincitore di un concorso musicale in ragione del solo fatto della vittoria conseguita. Non era mai successo prima. Allo stesso modo fu sua l’iniziativa che, il 10 febbraio del 2021, portò per la prima volta nella storia della Repubblica italiana una rappresentanza del mondo dello Spettacolo alle consultazioni per la formazione del nuovo governo. Presidente del Consiglio incaricato era Mario Draghi.